WITH THE BEATLES IN INDIA

 

“It's all about happiness”

by Pierpaolo Di Nardo

 

Ci sono canzoni dei Beatles che quando le ascolti ti inondano con vibrazioni uniche, e ti donano un senso di felicità e benessere interiore senza pari, mandandoti in piacevole subbuglio.

Sul fatto che i Beatles non siano soltanto un fenomeno artistico siamo tutti d'accordo. Di fatto i Beatles sono stati, al pari di Leonardo da Vinci, Shakespeare, Mozart, Einstein, Picasso o Kubrick, i massimi interpreti della loro epoca, incarnando nella loro arte idee di innovazione e cambiamento che hanno caratterizzato gli anni Sessanta.

 

Alfieri della sperimentazione, artefici di una rivoluzione culturale che anticipa il Sessantotto, protagonisti del passaggio dagli anni Cinquanta ai Sessanta, divinità inviate da chissà quale combinazione astrale, i Beatles gettano di fatto le basi della musica moderna. Sgt.Pepper e The White Album non sono semplici percorsi musicali di un gruppo di musicisti, ma sono espressione massima di ricerca e cambiamento attraverso la musica. Non a caso entrambi hanno molta India dentro, quell’India che attraverso il cambiamento, il contrasto e il confronto, si esprime.

Revolver e Sgt.Pepper vantano i suoni del sitàr, già sperimentati in Norwegian Wood (in Rubber Soul del 1965). In Love You To (Harrison - Revolver 1966) troviamo il sitàr che i Beatles comprano a Old Delhi il 7 luglio 1966 (di ritorno da una tournée in Giappone). Il White Album è il risultato del soggiorno dei Beatles in India, dal 16 febbraio al 5 aprile 1968: uscirà infatti il 22 novembre di quell'anno.

 

I Beatles e l'India hanno dunque un legame profondo, seppur come in tutte le cose dell'India, controverso. I Fab Four arrivarono a Delhi il 16 febbraio 1968 con un seguito di artisti diretti a Rishikesh. Donovan e Mia Farrow in testa, Mike Love e altri. Fu proprio Mia Farrow in un hotel di Delhi a rivelare a Furio Colombo, all'epoca inviato Rai, che si trovava per caso a Delhi, che i Beatles stavano andando a Rishikesh. Le immagini filmate dalla troupe di Furio Colombo sono le rarissime, se non le uniche, immagini dei Beatles in India.

 

Convinti da George a seguire il Maharishi in India, Ringo e Paul "scapparono" dopo qualche settimana. John e George si trattennero fino ad aprile. Al di là della storia spirituale legata al Maharishi e alla meditazione, i Beatles ebbero molto tempo per suonare e sperimentare; a Rishikesh composero una trentina di brani che di li a poco avrebbero dato vita al White Album, forse il loro più grande capolavoro.

 

Possiamo dire che l’incontro dei Beatles con l’India fu un evento epocale che mise in contatto per la prima volta, la cultura giovanile occidentale con le filosofie orientali legate all’induismo e al buddismo. Anche in questo i Beatles anticiparono le idee della Beat Generation e dei movimenti culturali, e di protesta, degli anni 60 e 70.  È certo che dopo il viaggio dei Beatles in India, niente fu più come prima nella cultura occidentale. E questo incontro / scontro di energie e creatività est-ovest fu una vera e propria rivoluzione. Rivoluzione anche grazie alla quale siamo quello che siamo oggi, a 50 anni da quel formidabile viaggio!

BEATLESIANI D'ITALIA ASSOCIATI E MALDINDIA SULLE ORME DEI BEATLES

Il progetto “With The Beatles in India” nasce dal desiderio di celebrare il 50° anniversario del viaggio dei Beatles in India (febbraio 1968), portando musicisti, viaggiatori e appassionati del Beatles a rivivere le tappe del loro famoso viaggio alle pendici dell’Himalaya, fino all’Ashram di Rishikesh alle sorgenti del Gange, dove i Fab Four composero le straordinarie canzoni del White Album e di Abbey Road. Il viaggio lo abbiamo realizzato a ottobre 2018 con i Beatlesiani d'Italia Associati.

 

Leggi l'articolo di Pierpaolo Di Nardo, pubblicato a febbraio 2021 sul magazine Latitudes.com che racconta nel dettaglio quell'esperienza.


Viaggiare è inseguire bocconi di libertà...